ELENCO CONVEGNI
16 – 17 – 18 Luglio 2020

FOCUS
DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

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ACQUA

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ECOARCHITETTURA

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RIGENERAZIONE

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MOBILITÀ

CONFERENZE
TEMATICHE

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CONFERENZE TEMATICHE

CONFERENZE TEMATICHE

World-wide Actions against plastic waste pollution

World-wide Actions against plastic waste pollution

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Università di Catania, Rotary, International Yachting Fellowship of Rotarians (IYFR)

  • Sabato 18 Luglio, 14.30 – 18.00

  • Sala Vip

4 CFP Ord. Architetti CT – 3 CFP Ingegneri da CNI – 1 CFP Ord. Geometri CT

La plastica costituisce circa l’80%, dei rifiuti solidi presenti nei mari del mondo e il principale tipo di rifiuto che troviamo sulle spiagge o depositato sui fondali. A sua volta, l’80% di questi rifiuti è di origine terrestre; solo il 20% è dovuto alle attività che si svolgono sul mare: pesca, trasporti, acquacultura e navigazione. Poiché la maggior parte delle plastiche non si biodegrada in alcun modo, tutta quella dispersa in natura vi può restare e fare danni per centinaia o migliaia di anni. Usata spesso una sola volta e solo per qualche minuto, la plastica rimane in mare per periodi che vanno dai 20 anni per una busta della spesa ai 600 anni per un filo o rete da pesca. I rifiuti di plastica si frazionano e degradano molto lentamente in pezzi sempre più piccoli, raggiungendo dimensioni di qualche millimetro. Questi minuscoli residui e le microplastiche possono essere ingeriti dagli esseri viventi che sono alla base della catena alimentare. Uccelli, tartarughe o mammiferi marini scambiano questa spazzatura per cibo e così fanno i pesci; gli stessi che poi noi mangiamo, considerandoli cibo salubre. Sulle coste del Mediterraneo vivono 150 milioni di persone, che producono tra i maggiori quantitativi di rifiuti solidi urbani pro capite: tra i 208 e i 760 Kg l’anno. Gli oltre 200 milioni di turisti che ogni anno visitano il Mediterraneo generano un aumento del 40% dell’inquinamento estivo da plastica. La presenza di intense attività umane nelle città e lungo le zone costiere, il vento, le correnti sono tutti fattori che influenzano fortemente l’accumulo di rifiuti di plastica in mare. A questi si aggiungono i rifiuti portati da fiumi come il Nilo, l’Ebro, il Rodano, il Po, i due fiumi turchi Ceyhan e Seyhan che sfociano tutti in mare dopo aver attraversato aree densamente popolate. L’inquinamento da plastica costituisce una grave minaccia per importanti settori economici del Mediterraneo, soprattutto la pesca e il turismo. La presenza di plastica determina, infatti, minori catture (e quindi minori entrate), danni alle imbarcazioni e agli attrezzi da pesca, riduzione della domanda da parte dei consumatori (preoccupati dalla presenza di plastica nelle carni del pesce). L’inquinamento da plastica costa al settore della pesca dell’Unione Europea circa 61,7 milioni di euro l’anno. Spiagge e porti sporchi e inquinati scoraggiano il turismo, determinando la perdita di posti di lavoro e ingenti costi di pulizia.

Questo convegno co-organizzato anche dall’Università degli Studi di Catania e dall’Associazione degli Ingegneri per l’ambiente e il Territorio ha forte impulso dai Rotariani e i Mariners della Fellowship dello Yachting che, particolarmente sensibili all’inquinamento da plastiche dei mari, stanno promuovendo a livello internazionale iniziative concrete per la puntuale sensibilizzazione dei cittadini, la riduzione delle plastiche monouso al minimo indispensabile fino a una serie di iniziative locali coordinate dalle Flotte IYFR, Club Rotary e Distretti per la pulizia di corsi d’acqua, coste e acque prospicienti che verranno rappresentate durante i lavori