ELENCO CONVEGNI
16 – 17 – 18 Luglio 2020

FOCUS
DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

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ACQUA

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ECOARCHITETTURA

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RIGENERAZIONE

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MOBILITÀ

CONFERENZE
TEMATICHE

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DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

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CONFERENZE TEMATICHE

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Il rifiuto della legalità: dai roghi e smaltimento selvaggio alle azioni di contrasto delle Procure e delle Forze dell’Ordine

Il rifiuto della legalità: dai roghi e smaltimento selvaggio alle azioni di contrasto delle Procure e delle Forze dell’Ordine

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Università di Catania

  • Giovedi 16 Luglio, 9.30 – 13.30
  • Sala Ionio

4 CFP Ord. Architetti CT – 3 CFP Ingegneri da CNI – 1 CFP Ord. Geometri CT

Il primo Rapporto semestrale 2019 della DIA (Direzione Investigativa Antimafia) dedica un capitolo specifico a “Mafia e Rifiuti” segnalando ancora una volta la forte connessione fra le organizzazioni criminali nazionali e i reati ambientali -soprattutto nel settore dei rifiuti- e ne individua chiaramente i presupposti nel “brodo di coltura” strutturale in cui le organizzazioni mafiose prosperano. Alla base si rileva 1) filiera troppo complessa e lunga (con eccessiva presenza di impianti intermedi di pretrattamento e conseguente export fuori regione o fuori Italia) in cui si insinuano interessi di intermediari e trasportatori; 2) deficit strutturale e disomogeneità sul territorio nazionale di offerta impiantistica rispetto alla domanda, soprattutto nelle regioni del Centro-SUD; 3) gare al massimo ribasso per singolo comune che favoriscono in molte aree del Paese offerte di operatori opachi che acquisiscono così una posizione forte nel mercato gestendo non solo le fasi di raccolta, ma anche la complessa filiera che ne segue. 4) Eccessivo ricorso alla discarica a fronte del suo previsto ruolo residuale. 5) Il blocco della Cina ai residui riciclabili europei che ha prodotto l’intasamento dei depositi a centinaia dati alle fiamme coningenti danni am bientali e sanitari che vengono spesso minimizzati e dimenticati 6) la forza di un’illegalità che non dipende solo dalla presenza degli ecocriminali ma anche dalle inefficienze del quadro regolatorio e dalla stessa incapacità istituzionale di governare i singoli processi con soluzioni che sono spesso totalmente decontestualizzate dal mercato e dal territorio. Quali sono le criticità del sistema legislativo e quali gli strumenti di prevenzione e repressione che possono aiutare se opportunamente rafforzati?

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Open Innovation: opportunità per l’Ambiente e la Salute

Open Innovation: opportunità per l’Ambiente e la Salute

Organizzato da: PST Sicilia

  • Giovedi 16 Luglio, 9.30 – 13.30

  • Sala Vip

4 CFP Ord Architetti CT – 1 CFP Ord. Geometri CT 

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Le Frontiere della ricerca Europea per la Chimica VERDE: da rifiuto biodegradabile a nuovi materiali ed energia

Le Frontiere della ricerca Europea per la Chimica VERDE: da rifiuto biodegradabile a nuovi materiali ed energia

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Università di Catania

  • Giovedi 16 Luglio, 14.30 – 18.00

  • Sala Vip

4 CFP Ord. Architetti CT – 1 CFP Ord. Geometri CT

La Commissione europea ha lanciato un piano d’azione dell’UE per l’economia circolare, che mira a sostenere la transizione verso un’economia in cui materiali e prodotti siano mantenuti in vita il più a lungo possibile riducendo la generazione di rifiuti e d’altra parte i rifiuti prodotti siano trasformati in modo da diventare una nuova risorsa rinnovabile così contribuendo a diminuire il ricorso a materie prime non rinnovabili. In quest’ambito, c’è grande interesse verso la valorizzazione della componente organica di rifiuti e reflui di varia origine, quali rifiuti e acque reflue urbane e scarti dell’agricoltura e dell’industria agro-alimentare. In quest’ottica, gli impianti di trattamento di rifiuti e reflui si avvieranno presto a diventare bioraffinerie industriali con la produzione di una vasta gamma di bioprodotti, biomateriali, biocarburanti e/o biocombustibili. In questa conferenza, tali prospettive saranno presentate e discusse alla luce dei risultati di alcuni progetti di ricerca e innovazione, in particolare nell’ambito del programma Horizon2020, insieme con le più avanzate esperienze che sono già attive alla scala industriale in ambito locale e nazionale.

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

End of Waste e sottoprodotti: barriere da superare e soluzioni per una economia circolare sostenibile ed efficace

End of Waste e sottoprodotti: barriere da superare e soluzioni per una economia circolare sostenibile ed efficace

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, ENEA, Industrial Symbiosis User Netwoork (SUN), ICESP – Piattaforma Italiana per l’Economia Circolare, Università di Catania

  • Venerdi 17 Luglio, 9.30 – 13.30
  • Sala Ciclope

4 CFP Ord. Architetti CT – 3 CFP Ingegneri da CNI – 1 CFP Ord. Geometri CT

Per chiudere il ciclo dell’economia circolare occorre lavorare sugli strumenti che possono dare certezza agli operatori relativamente alla qualifica di sottoprodotto dei residui di produzione che essi generano e alla cessazione della qualifica di rifiuto al termine di un processo di recupero, affinché tali materiali possano effettivamente tornare sul mercato. In tale contesto alcune iniziative e approcci come ad esempio quello della simbiosi industriale rappresentano delle vie efficaci per la chiusura dei cicli. Rimangono tuttavia alcune barriere da superare per la piena implementazione dell’economia circolare. Primo fra tutti l’End of waste che ha rappresentato uno dei principali freni all’economia circolare italiana. Dopo oltre un anno di blocco per effetto della nota sentenza 28 febbraio 2018 n. 1229 emessa dal Consiglio di Stato che riservava in via esclusiva allo Stato la possibilità di determinare i criteri di dettaglio sulla definizione delle condizioni che permettono ai rifiuti di poter diventare nuovi prodotti, si è cercato di risolvere il problema prima attraverso l’approccio fallimentare del Decreto sblocca cantieri e successivamente con la nuova legge n. 128/2019 che prevede che, in mancanza di criteri specifici adottati tramite i consueti, e di fatto mai emanati, regolamenti ministeriali, le autorizzazioni per lo svolgimento di operazioni di recupero siano rilasciate o rinnovate direttamente nel rispetto delle condizioni di cui all’articolo 6 della direttiva 2008/98/CE, e sulla base di criteri dettagliati, definiti nell’ambito dei medesimi procedimenti autorizzatori. Sostanzialmente quindi si afferma che le autorità locali riprendono il potere di autorizzare caso per caso andando così a superare lo stallo che aveva messo in allarme tutto il mondo dell’economia circolare italiana a partire dalla sentenza del Consiglio di Stato. Tuttavia, rimangono aperte non poche criticità evidenziate e rappresentate dalle imprese del settore e accolte anche dai controllori (SNPA), che riguardano in particolare le modalità di controllo (spostate in una fase ex –post e a campione) e l’eccessivo iter burocratico e non sono ad oggi pienamente risolte le problematiche relative alla qualifica di sottoprodotto. Per potersi avviare verso un’economia circolare sostenibile ed efficace le imprese hanno la necessità di uno snellimento burocratico e di avere certezza dei titoli autorizzativi rilasciati dalle Autorità competenti. Il convegno ha quindi l’obiettivo di evidenziare le potenzialità di applicazione offerte dal mondo della ricerca, le barriere ancora presenti e di accogliere le proposte e le istanze delle imprese, in un dibattito/confronto con le istituzioni e gli enti autorizzatori.

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Una filiera di qualità per la frazione organica: buone pratiche e progettualità future in Sicilia

Una filiera di qualità per la frazione organica: buone pratiche e progettualità future in Sicilia

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Novamont

  • Venerdi 17 Luglio, 9.30 – 13.30

  • Sala Vip

4 CFP Ord. Architetti CT  – 1 CFP Ord. Geometri CT

La gestione dei rifiuti in Sicilia in questi ultimi anni è notevolmente mutata. Le raccolte differenziate sono partite in tutti i comuni con una buona risposta da parte dei cittadini

La situazione della raccolta differenziata, soprattutto grazie alla raccolta dell’umido, presenta comuni con percentuali elevate ma purtroppo nei grandi centri siamo ancora lontani da percentuali che possano dirsi accettabili. Sicuramente l’introduzione del porta a porta anche nei grandi centri potrà dare notevole impulso affinché soprattutto la frazione organica del rifiuto organico, la più complessa da raccogliere ma tra la più efficaci nel raggiungimento di elevati livelli di raccolta differenziata, possa finalmente venire raccolta in maniera ottimale.

In tal senso c’è però ancora molto da fare in quanto ancora molti rifiuti organici non vengono correttamente raccolti in sacchetti biodegradabili. Ciò mette in difficoltà sia il sistema di raccolta che soprattutto la gestione in impianto di tale frazione con la produzione di scarti che devono poi possono essere solo destinati allo smaltimento in discarica con ingente aggravio dei costi. A fronte di un significativo incremento degli impianti di compostaggio anche in regione Sicilia, con l’utilizzo di tecnologie consolidate atte a convertire la frazione organica del rifiuto raccolta separatamente, in compost di qualità, molti degli impianti siciliani rilevano ancora, pertanto, la produzione, durante il loro ciclo, di una enorme quantità di sovvalli dovuti alla plastica presente sia sotto forma di sacchetto che all’interno della frazione organica.

Tutto questo è possibile migliorarlo introducendo prodotti biodegradabili in modo da diminuire sempre di più le impurità nella raccolta e rendere l’intero processo ancora più virtuoso.

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Dalla Sicilia una nuova idea di autorecupero

Dalla Sicilia una nuova idea di autorecupero

Organizzato da: Amazing S.r.l. – ADQ

  • Venerdi 17 Luglio, 14.30 – 18.00

  • Sala Ciclope

1 CFP Ord. Geometri CT

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La gestione dei rifiuti in Sicilia è ancora lontana dall’essere pienamente integrata come da decenni ormai richiede la comunità Europea. In un contesto regionale ancora caratterizzato da diseconomie, ingenti trasferimenti di rifiuti -pretrattati o meno- da un lato all’altro della regione se non al di fuori della stessa e da una gestione ancora fortemente basata sull’utilizzo attuale e prospettico della discarica, un vero approccio olistico e integrato è ancora largamente incompiuto, anche se alcuni segnali, importanti rispetto alle passate stagioni, si possono certamente cogliere. L’auspicata autosufficienza gestionale – su base provinciale o meno – non può che partire dall’autosufficienza impiantistica ovvero da un modello di pianificazione efficace che conduca alla corretta programmazione, progettazione e realizzazione di tutte le fasi, dalla raccolta al trattamento/valorizzazione fino allo smaltimento corretto della frazione residuale. Le risposte efficaci esistono e sono già comprovate in altre realtà del territorio nazionale, ma pensare di applicarle meccanicamente e rigidamente al contesto siciliano senza tenere conto delle sue peculiarità, soprattutto sociali e culturali, rischia di ritardare ulteriormente proprio quel concetto di gestione integrata che è alla base di un sistema efficiente, efficace e sostenibile. Serve quindi una pianificazione strategica a livello politico, economico e culturale, supportata da una visione di medio-lungo periodo, capace di rinunciare al facile consenso e a pericolose e semplificative illusioni che sono state in passato premessa -poi confermata- di ritardi, inefficienze e continue emergenze. In uno scenario ancora caratterizzato da fake news, demagogia, mancanza di conoscenza e approssimazione, prendere il meglio dai modelli virtuosi a disposizione ed avere la capacità di adattarlo alle nostre realtà è certamente la ricetta giusta. Ma questa ricetta, solo apparentemente semplice ad un problema complesso, deve essere declinata su questo nostro territorio con modelli, tecnologie e buone pratiche dando origine ad un nuovo ed esteso corso del CICLO DEI RIFIUTI in Sicilia che possa finalmente e a pieno titolo definirsi come “INTEGRATO” includendo finalmente la corretta gestione di rifiuto residuale e sovvalli degli impianti di selezione e di trattamento dell’organico.

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Modelli e tecnologie per un nuovo corso del ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia che comprenda la gestione dei residui

Modelli e tecnologie per un nuovo corso del ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia che comprenda la gestione dei residui

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Università di Catania

  • Venerdi 17 Luglio, 14.30 – 18.00

  • Sala Ionio

4 CFU Ord. Architetti CT – 3 CFU Ord. Ingegneri CT – 1 CFP Ord. Geometri CT

La gestione dei rifiuti in Sicilia è ancora lontana dall’essere pienamente integrata come da decenni ormai richiede la comunità Europea. In un contesto regionale ancora caratterizzato da diseconomie, ingenti trasferimenti di rifiuti -pretrattati o meno- da un lato all’altro della regione se non al di fuori della stessa e da una gestione ancora fortemente basata sull’utilizzo attuale e prospettico della discarica, un vero approccio olistico e integrato è ancora largamente incompiuto, anche se alcuni segnali, importanti rispetto alle passate stagioni, si possono certamente cogliere. L’auspicata autosufficienza gestionale – su base provinciale o meno – non può che partire dall’autosufficienza impiantistica ovvero da un modello di pianificazione efficace che conduca alla corretta programmazione, progettazione e realizzazione di tutte le fasi, dalla raccolta al trattamento/valorizzazione fino allo smaltimento corretto della frazione residuale. Le risposte efficaci esistono e sono già comprovate in altre realtà del territorio nazionale, ma pensare di applicarle meccanicamente e rigidamente al contesto siciliano senza tenere conto delle sue peculiarità, soprattutto sociali e culturali, rischia di ritardare ulteriormente proprio quel concetto di gestione integrata che è alla base di un sistema efficiente, efficace e sostenibile. Serve quindi una pianificazione strategica a livello politico, economico e culturale, supportata da una visione di medio-lungo periodo, capace di rinunciare al facile consenso e a pericolose e semplificative illusioni che sono state in passato premessa -poi confermata- di ritardi, inefficienze e continue emergenze. In uno scenario ancora caratterizzato da fake news, demagogia, mancanza di conoscenza e approssimazione, prendere il meglio dai modelli virtuosi a disposizione ed avere la capacità di adattarlo alle nostre realtà è certamente la ricetta giusta. Ma questa ricetta, solo apparentemente semplice ad un problema complesso, deve essere declinata su questo nostro territorio con modelli, tecnologie e buone pratiche dando origine ad un nuovo ed esteso corso del CICLO DEI RIFIUTI in Sicilia che possa finalmente e a pieno titolo definirsi come “INTEGRATO” includendo finalmente la corretta gestione di rifiuto residuale e sovvalli degli impianti di selezione e di trattamento dell’organico.

FOCUS: DAI RIFIUTI ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Rifiuti e Salute: i dati scientifici tra coscienza, consapevolezza e percezione falsata

Rifiuti e Salute: i dati scientifici tra coscienza, consapevolezza e percezione falsata

Organizzato da: Amazing S.r.l. – CTS di ECOMED e PROGETTOCOMFORT, Comitato Interdisciplinare Rifiuti e Salute (CIRS), Università di Catania, AIAT

  • Sabato 18 Luglio, 9.30 – 13.30
  • Sala Ciclope

4 CFU Ord. Architetti CT – 3 CFU Ingegneri da CNI – 1 CFP Ord. Geometri CT

L’OMS ha recentemente evidenziato che vi è una diffusa, ma ancora troppo vaga e spesso “infondata” convinzione che tra i determinanti di salute vi siano alcune cause ambientali ed in particolare la (cattiva) gestione dei rifiuti. Tuttavia questa primitiva “coscienza” è spesso esasperata dai media e social media che non sempre diffondono una informazione veritiera o quantomeno completa, a cui si affianchi la reale valutazione degli effetti delle altre opzioni ed in particolare dell’opzione ZERO – spesso associata alla sindrome NIMBY – certo molto affascinante in astratto, ma frequentemente occultante una realtà ben più pericolosa. Si pensi ad un qualunque impianto di gestione rifiuti urbani o industriali: per quanto ottimizzato produrrà certamente impatti ed emissioni; ma cosa succederebbe se non ci fosse per l’ambiente e la salute? E per l’economia, e quindi per il benessere del territorio? Un caso emblematico è poi rappresentato dalle emissioni odorigene. Sebbene la sensazione olfattiva non sia sempre direttamente correlata ad effetti dannosi per la salute, si sta creando nel nostro Paese una grande e spesso eccessiva preoccupazione verso qualsiasi tipo di odore e quindi di impianto associato direttamente o indirettamente alla parola rifiuto. Ma qual è il reale riflesso in termini di salute pubblica? Quali impianti conviene fare, quanti e dove? Impatta di più fare o non fare certi impianti? E quanto? Affinché paure e sensazioni di pancia della popolazione, spesso esasperate, non prevalgano influenzando negativamente qualunque oculata programmazione nella gestione dei rifiuti è certamente necessaria una corretta gestione e attento monitoraggio degli impianti nonché il ricorso ad un’economia circolare che per essere efficace deve essere sostenibile ma occorre anche, e forse soprattutto, una informazione oggettiva e un ruolo consapevole e leale dei media tradizionali e non. L’incontro mira ad affrontare con un linguaggio semplice, meno tecnicistico ma chiaro e diretto, le principali tematiche che legano rifiuti, ambiente e salute, continuando, negli anni, un percorso informativo che garantisca alla popolazione una consapevolezza sana e scientificamente fondata e che permetta le scelte migliori per il proprio presente e soprattutto per il proprio futuro.